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venerdì 14 aprile 2023

PEDAGOGIA DELLO YOGA




Educare vuol dire aiutare l’individuo a esprimere i valori umani UNIVERSALI che sono: verità, rettitudine, pace, amore e non violenza.

Questi valori sono innati, fanno gia' parte dell’essere umano, non bisogna innestarli dall’esterno, bisogna tirarli fuori dall’interno.

La verità’ non cambia, regge sempre anche ricoperta da tutte le pesanti illusioni del mondo: nonostante l’evidente impermanenza di tutto ciò che ti circonda, l’essenza della verità rimane imperturbabile, così come il sole rimane distaccato  anche quando il suo riflesso nell’acqua sembra essere turbato dalle onde.

L’organo predisposto alla percezione della verità è il cervello capace di contemplare.
Il secondo valore umano è la rettitudine: è verità in azione, il corpo e' lo strumento adatto per esprimere la rettitudine, ti serve per fare, aiutare, creare, salvare, cambiare, sostenere, assistere, eccetera. Il tuo corpo agisce nel mondo e la tua mente siede sulle cime innevate dell’ essere, contemplando la verità.

La pace è il terzo valore umano, l’organo predisposto all’espressione della pace è il chakra del cuore: se la mente e il corpo sono in accordo con la verità, il risultato è la pace interiore.

Il quarto valore umano è l’amore, (che non va confuso con la passione) energia psichica che ti consente di vedere te stesso negli altri e gli altri in te stesso: si esprime nelle relazioni con gli altri esseri viventi e con l'ambiente e soprattutto, sul piano pedagogico, nel raccontare storie.
Il quinto valore è la non violenza: quando sei a questo livello percepisci  la non violenza nello spazio, dappertutto, è una non-violenza la cui essenza è GIOIA INCONDIZIONATA!

A un certo punto bisogna andare oltre la conoscenza perché anch’essa è legata all’io, serve fino al punto in cui puoi spiccare il volo verso la libertà’. Andare oltre però non vuol dire rinnegare. Vuol dire essere indipendenti, distaccati dalle etichette e dalla forma.
La conoscenza è come una spina che ti serve per  liberarti dalla spina dell’ignoranza. Ma tu non sei quelle spine, sei oltre.

Ci sono diversi livelli di conoscenza.
A un certo punto la domanda è: “chi conosce chi?”
Questo è già il livello dello yogi, il livello più profondo.
Lo yogi conosce il proprio corpo a tal punto da essere in grado di sudare anche stando seduto in perizoma sulla neve. Per lo yogi il corpo può essere una caldaia, o un frigorifero, un generatore di energia, un tempio, un cosmo. Lo yogi conosce bene tutti i chakra e i corpi sottil, eppure non si identifica con il corpo e neanche con l'ego.

L’uomo cerca con entusiasmo la  conoscenza perché essa è la porta verso la libertà, senza conoscenza c’e’ solo ignoranza e superstizione.
Naturalmente le persone mentali, soprattutto quelle occidentali, ridurranno la conoscenza a pura NOZIONE, mero NOZIONISMO, questo e’ l’errore della società contemporanea.

Non bisogna essere mentali. Sapere non basta. Bisogna sentire, realizzare, percepire, comprendere.
Per questo è sbagliato educare attraverso la coercizione, la buona pedagogia ti fa persino sbagliare, se necessario.
Diventare adulti può voler dire anche disobbedire, dissentire.
Un conto è pensare a un concetto, un’altra cosa è vivere sulla propria pelle quel concetto. Prendi per esempio l‘amare il cosiddetto prossimo: tutti sono bravi a parlarne, ma quanti si trovano davvero su quel livello di coscienza e sentono davvero l‘amore?

La tolleranza non è sopportazione.
Quando sopporti, sei a disagio, stai male, non vedi l’ora che la situazione cambi.
Quando tolleri, invece, sei libero, hai dato spazio a qualcuno che nonostante la sua diversità non ti fa sentire infastidito, sei libero da sentimenti negativi.
Lo ami per come è.

(M. Andriani)

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